Frutta secca

Frutta secca

Un alimento apprezzato sia per il sapore gradevole, sia per le numerose virtù che ne fanno un alleato prezioso per la salute dell'uomo.

E’ curioso il fatto che nonostante sia presente in commercio per tutto l’anno, solitamente il picco maggiore di consumo è  il periodo che va da novembre a febbraio, soprattutto nel periodo delle festività natalizie. C’è chi sostiene che in passato la frutta secca fosse considerata un lusso, per cui acquistata soltanto in occasioni particolari.

I nutrizionisti suggeriscono di introdurla nella dieta giornaliera in quantità moderata; consigliano inoltre di non mangiarla alla fine dei pasti, poiché appesantisce e rallenta la digestione, preferire l’assunzione la mattina a colazione o come spuntino del pomeriggio.

La frutta secca si distingue in “polposa” o “a guscio”. Nella prima rientrano i datteri, le albicocche, i fichi, le prugne, l’uva passa. Sono frutti lasciati essiccare al sole oppure nel forno. Mentre in quella a guscio troviamo le noci, le mandorle, gli anacardi, i pinoli, le nocciole, le arachidi.

Questi piccoli frutti sono una fonte importante di antiossidanti e vitamine (A, B1, B2, B6, E), sali minerali (calcio, magnesio, potassio, rame, fosforo, zinco, ecc.), acidi grassi insaturi (omega 3, omega 6).

Numerosi sono i benefici: riduzione del livello di colesterolo nel sangue, protezione dalle malattie del cuore, prevenzione nell’invecchiamento, aiuto per il buon funzionamento della muscolatura e il transito intestinale, benefici al sistema nervoso, aiuta a controllare i processi infiammatori, ecc. Ottima fonte di energia per gli atleti.

Chi mangia frutta secca con regolarità ha il 29% di possibilità in meno di morire per patologie cardiovascolari (perché i semi oleaginosi aumentano il colesterolo “buono” HDL che aiuta a tenere sotto controllo la pressione arteriosa e ad abbassare i livelli di infiammazione) e l’11% in meno di tumore.”  [Fonte di questa informazione: http://www.ilgiornale.it/]

Frutta secca contro il cancro al pancreas. E’ questa la ricetta suggerita alle donne dai ricercatori dell’Università di Harvard, autori di uno studio pubblicato sul British Journal of Cancer che ha dimostrato che consumare almeno 2 volte alla settimana 28 grammi di noci, nocciole, pistacchi e ad altra frutta secca riduce la probabilità di sviluppare questa forma tumorale indipendentemente da altri noti o ipotetici fattori di rischio, come l’età, l’altezza, il peso e l’attività fisica, il fumo, il diabete e abitudini alimentari scorrette.” [Fonte di questa informazione: http://salute24.ilsole24ore.com/]

La frutta secca può essere assunta al naturale, oppure può essere tritata nelle insalate miste o nelle insalate di pasta o nella macedonia; può accompagnare lo yogurt o un piatto di formaggi. Una proposta interessante: utilizzata come impanatura, sminuzzare un mix di frutta secca, unire pangrattato, erbe e spezie, adesso è pronta per impanare carne o pesce.

Non sempre però la frutta secca si rivela un alimento utilizzabile. Ci sono infatti categorie di persone che si devono astenere dal consumarla, per esempio chi soffre di problemi renali, chi segue regimi diete4tici ipocalorici, i diabetici, che devono evitarla per l’alto contenuto di zuccheri. Anche chi è affetto dal morbo di Crhon n fase acuta, dalla retto-colite ulcerosa, o chi soffre di colite, malattie che impongono una dieta priva di fibre, si deve astenere dal consumarla.” [Fonte di questa informazione: http://www.teatronaturale.it/]

Potrebbe interessarti anche...